L’estate come scrive il nostro Federico Pace è la stagione dove tutto è possibile (La più bella estate. Storie di una stagione dove tutto è possibile). Magica. Una stagione che anche quando ti senti triste, ti strappa un sorriso. Anche quando tutto sembra fermo il ponentino o il maestrale ti scompigliano i capelli per distrarti un po’.
Io amo l’estate. È tempo di letture, di relax, di dormite. Quest’ultima azione non sempre mi riesce, perché a volte mi viene facile lasciarmi rapire dalle storie e leggo a oltranza. Mi sembro un nerd. Anzi credo di esserlo in parte. Mi abbronzo tanto solo per cercare di evitare che si noti troppo.
Leggo molto da quando sono piccolo, ma negli ultimi anni la lettura si è fatta agile e mi rendo conto di riuscire a leggere velocemente senza dover tornare indietro e assaporando le emozioni. In certi punti mi fermo, mi soffermo, mi arrendo a ciò che provo e respiro. In altri, viaggio spedito come in autostrada.
Sicuramente, ognuno di noi leggerebbe le stesse opere in modo diverso. Anche se le pagine sono quelle, come direbbe Vadim Zelab in Reality Transurfing, lo spazio delle varianti è infinito e noi non possiamo essere certi della variante che prenderemo e soprattutto se sarà quella giusta.
Affascinante no? Sembra di essere in Inception. Il futuro cambia sulla base dei punti di vista che decidiamo. Lasciarsi accadere sembra molto difficile, ma quando … accade è bello. Accadere sembra tipo cadere verso qualcosa e forse è quello il concetto. Quando lasciamo parlare la nostra anima riusciamo a far avvenire, ossia far venire verso, di noi le varianti migliori.
A me capita con i libri. Ogni tanto i libri bussano alla mia porta in qualche modo. Grazie a persone speciali che decidono di fare incursioni nella mia vita e mi segnalano, prestano o regalano libri. Sanno che sono vorace e questo aumenta la probabilità che queste varianti accadano a me.
Un po’ come descritto nel libro curarsi con i libri, esiste un legame incredibile tra il punto in cui siamo nella vita e i libri che ci vengono vicini.
Ogni volta che un libro si avvicina a me in qualche modo e si fa aprire … sento l’effetto della serendipità mi stupisco. Non per tutti i libri è un fattore immediato. Alcuni libri poltriscono per anni, si nascondono dentro le nostre librerie.
Poi a un certo punto ti chiamano e tu li scegli. O credi di averli scelti. In realtà, è quasi vero il contrario. Così senza alcun avviso accadono davanti a noi e sono in grado di allargare i punti di vista della nostra vita. Perché alla fine questo sanno fare i libri quando svolgono bene il loro compito. Ci fanno passeggiare nei boschi narrativi delle vite degli altri.
Ci rendono capaci di vivere infinite varianti di vita che non avremmo mai la possibilità di vivere, scoprendone il valore o i rischi. Non tutti i libri servono per mostrare una via giusta, non sono tutti manuali maestri di vita. La maggior parte offrono altro, vite da non vivere, ma che è utile conoscere.
La cosa strana è che ognuno di noi pensa di vivere una vita come tante. Ma non è vero. Ognuno di noi vive la propria vita ed è artefice delle magie che possono accaderci dentro. Non ho vissuto nessuna delle vite nel libro “una vita come tante”.
Eppure, ci sono similitudini incredibili tra i traumi che ho vissuto io e quelli che hanno vissuto loro. Non ho vissuto lo stesso evento, ma il senso di inadeguatezza che ho vissuto da piccolo e che mi sono portato dietro come fardello da grande era molto simile. Sentirsi diversi, sentirsi sbagliati non è bello e in alcune vite non lascia scampo.
Fortunatamente, i libri sono libri e la vita ha infinite varianti. Per cui ho potuto apprezzare il ricordo dei traumi e scoprire che possono esistere vari epiloghi. Perché la consiglio se è così triste? Perché anche vivere una storia triste provoca in noi degli apprendimenti forti.
Una lettura triste che potrebbe sembrare inadatta a un’estate che vorremmo fosse una parola magica. Eppure, la tristezza commossa mi aiuta a dare i giusti pesi alle cose che mi accadono. Anche io vivo tanti momenti di tristezza. Ma anche tanti di gioia. A volte mi arrabbio, a volte mi spavento e mi nascondo.
Chi mi conosce da vicino sa che non sono perfetto. Anzi. La mia vita è ricca di reazioni emozionali che vorrei non avere. Ho imparato a riconoscerne i significati e a dichiarare sempre che sono vulnerabile e ho scoperto che condividerlo non mi rende meno forte. Mi rende più autentico.
Quest’idea mi è tornata in mente con forza mentre leggevo il libro “Ricucire l’anima”. Sette storie per me devastanti. Ognuna mi ha scavato dentro partendo dalle Radici fino ad arrivare al cielo. Non credevo che dei racconti ben narrati potessero farmi così bene e male.
In realtà, mi hanno sollevato anche dopo avermi preso a cazzotti. Ogni storia parla dei nostri traumi e delle nostre ferite. L’anima che abita dentro di noi nel tempo è stata maltratta involontariamente da chi ci ha cresciuto. Quel che gli altri volevano per noi … non era quello che forse ci serviva.
Io, per esempio, forse avrei fatto meglio a prendere in considerazione il lato artistico. Una insegnante di arte me l’aveva detto. Ma ho fatto tutt’altro. Non me ne sono pentito, perché esiste dell’arte anche in quel che faccio ora, ma mi rimane il dubbio … e se avessi seguito il mio scopo e i miei talenti?
Forse, avrei potuto ribellarmi a ciò che l’intorno mi offriva. Ma non ho avuto il coraggio della protagonista di Lezioni di chimica. L’ho amata come non mai, perché è una donna coraggiosa, di valore. Capace di fare scelte che bilancino bene le varie aree della propria vita e portino sempre avanti i propri valori.
Rappresenta quello spirito, quell’anima, che vorrei avere dentro. In un mondo che vuole le donne fuori dai giochi, lei combatte con tutte le sue forze per cambiare le regole del gioco. Mica facile, anche perché non siamo in un film di fantascienza dove i Cattivi possano essere facilmente sconfitti (Cattivi. Lady M.).
Gli eroi non esistono nella vita reale. Esistono persone che possono dimostrare talenti. Qui, nel mondo reale, il nemico, i punti di vista ristretti e le convinzioni limitanti, sono endemici e trasmessi di generazione in generazione.
Spesso non lottiamo realmente contro i più forti, ma lottiamo anche contro i più deboli che fanno sì che i più forti stiano nei ruoli di comando. Per i propri ideale si dovrebbe lottare sempre. Qui servirebbe capire come risvegliare le emozioni che curano e rendere queste persone più coraggiose.
Siamo molto più coraggiosi quando siamo disponibili a guardare noi stessi allo specchio, riconoscendoci anche quando abbiamo toccato il fondo. Il cambiamento personale e non solo necessita di coraggio. Ci vuole il coraggio di guardare oltre i nostri preconcetti e curiosare in vite molto diverse dalle nostre.
Potremmo scoprire che esistono possibilità di vita oltre le porte del tempo, del nostro tempo reale. E, contemporaneamente, che abbiamo non solo molte varianti possibili, ma anche che potremmo vivere più vite e attraversare la storia a grandi passi, scoprendo sempre più maestri (molte vite e molti maestri).
Non vi dico di crederci. Vi consiglio di curiosare. Aprire la mente scoprendo storie e nuovi punti di vista che ci possono far diventare più sensibili e potenzialmente più empatici. Ogni storia allena i neuroni specchio quando ci coinvolge bene bene.
Tra le storie che mi hanno toccato in questa bellissima e traumatica estate, ho potuto ripercorre anche le gesta di Ufologi e ufofili che negli anni Settanta Ottanta hanno distratto l’Italia e gli Italiani dalla paura delle BR. Fa ridere che ci siano avvistamenti maggiori durante i periodi di maggiore tensione politica. Non ho vissuto quegli anni, ma è stato molto toccante viverli attraverso nuovi occhi. Grazie Ufo 78 per avermi portato in quegli anni.
Oltre a questa componente strana, posso dire di aver apprezzato uno speciale femminismo (si capisce che mi piace parlare di equità fra generi?) e un po’ di suspence.
Suspence che non ho ritrovato in Richard Bach nei suoi tre evergreen Uno, Gabbiano Jonathan Livingston, Un ponte sull’eternità, letti in spagnolo. Belli anche se sento per la prima volta il segno del tempo che me li fa mal digerire in alcuni passaggi. Il gabbiano rimane la metafora migliore.
Gli altri due per quanto belli e visionari per l’epoca mi hanno un po’ appesantito. Strano perché li ho amati quando li lessi per la prima volta. Ma a quanto pare le varianti della mia vita possono cambiare anche la traiettoria di una lettura.
Chiudo con due evergreen della mia vita. Jack Frusciante è uscito dal gruppo e L’insostenibile leggerezza dell’essere. Entrambi sono giunti al momento giusto perché mi hanno portato a rivivere emozioni passate ricche del mio io dell’epoca. Un io che aveva tanti sogni e stava imparando a vivere ancora le emozioni.
Amore romantico o amore epico? Ma … ci vedo rischi in entrambi i casi. Forse, sarebbe bello scoprire l’amore incondizionato. Quello dove ciascuno sente e fa cose per l’altro nella completa libertà dell’altro di non ricambiare. Ho sempre pensato il contrario, ma in questa strana estate mi sono scoperto a ricredermi.
Sarà che sto crescendo?
PS: Sto finendo anche Tokyo Blues Norwegian Wood. L’ho amato all’epoca. Lo sto amando ora. Una bellissima lettura che per ora non smette di farmi battere il cuore. Grandissimo Murakami (tra l’altro l’ha scritto in Italia e in particolare a Roma).
PPSS: Dimenticavo un altro libro che mi ha accompagnato durante l’estate: memorie di una geisha. Un grazie a chi me l’ha fatto scoprire. Davvero un libro intenso e pieno di strane atmosfere che chi non è giapponese (io per primo) forse non può capire. Anche in questo libro ho trovato tanti spunti interessanti: la disciplina, l’arte, la preparazione, …
Per diventare una geisha bisogna davvero farsi in quattro ed essere speciali. Non posso dire che culturalmente mi piaccia. Ma ammetto che seguendo le parole dell’autore, ho imparato comunque ad amare una parte della loro cultura.
Libri letti in ordine sparso (qualcuno me lo sarò sicuramente dimenticato):
- Reality Transurfing. Lo spazio delle varianti.
- Lezioni di chimica
- Una vita come tante
- Ufo 78
- La più bella estate. Storie di una stagione dove tutto è possibile.
- La parola magica
- Cattivi. Lady M.
- Le emozioni che curano
- Oltre le porte del tempo
- Molte vite e molti maestri
- Il talento del cervello
- Ricucire l’anima. Un percorso di autoterapia in sette storie.
- Volere troppo e ottenerlo
- Curarsi con i libri.
- L’insostenibile leggerezza dell’essere.
- Jack Frusciante è uscito dal gruppo
- Un ponte sull’eternità
- Il gabbiano Jonathan Livingston
- Uno
- Tokyo Blues. Norwegian Wood
- Memorie di una Geisha