Esplorare i Talenti – ETB08 2017

ETB2017 - Ineguaglianza premia

Introduzione al Experiential Training Barcamp 08 2017

Chi mi conosce sa quanto io sia affezionato all’Experiential Training Barcamp. Ogni anno proteggo la mia agenda al fine di essere presente e di partecipare a questa conferenza non conferenza. Per chi non conoscesse l’evento a cui mi riferisco, vi segnalo questo link dove potete trovare la descrizione precisa e puntuale realizzata da Niuko e IALT, enti organizzatori: https://www.niuko.it/magazine/torna-lexperiential-training-barcamp.

In generale i barcamp sono luoghi di confronto dialettico, di scambio di risorse, di sperimentazione. E così è anche questo speciale barcamp. All’interno di questa cornice, diversi trainer, coach, esperti di sviluppo delle risorse umane, marketing, clienti (dal sarto all’esperto di macchine per la coltivazione) e educatori si incontrano, scontrano, toccano, danzano, cantano, riflettono e … imparano.

Ho scritto luoghi perché è la descrizione che meglio esprime il mio vissuto quando mi immergo all’interno di questo mondo. L’unica cosa certa è proprio questa: la presenza di un luogo dove i talenti delle persone vengono fuori e si manifestano in modo aperto, dinamico e esperienziale. Dove può venire fuori il talento di ognuno di noi.

Ma come avviene tutto ciò?

Come funziona l’Experiential Training Barcamp

Il barcamp funziona come un mercato basato sul concetto di baratto formativo. Alcune persone offrono attività esperienziali della durata di 1 ora e 15 minuti. Le presentano a inizio Barcamp e aspettano la scelta dei potenziali partecipanti (alcune volte i workshop possono essere vuoti e lo stesso trainer si unisce ad altri workshop come partecipante). Questi ultimi scelgono di offrire la propria partecipazione, il proprio impegno, sposando l’attività che tra titolo e presentazione li colpisce di più. I talenti, le conoscenze, competenze, capacità,che abbiamo, possono così venir fuori e danzare all’interno di ciascun workshop.

Le cose che accadono (sia come partecipanti sia come formatori che offrono un’idea formativa) sono sempre quelle che vorremmo?

No, anzi. Spesso ci si scontra con la differenza tra aspettative e realtà:

  • Alcune volte, speriamo in qualcosa di più energetico o, all’opposto, molto più rilassante.
  • Altre volte in qualcosa di più divertente o al contrario qualcosa di più riflessivo.
  • Altre volte ancora speriamo di portarci a casa delle tecniche da riutilizzare in altri contesti o all’opposto qualcosa di destrutturato.

Anche in questi casi, comunque, si può scegliere. Perché al Barcamp esiste la regola dei 2 piedi: puoi sempre scegliere di andartene e agganciarti ad altri workshop. Democrazia allo stato puro.

Bacheca Barcamp

Io e l’ETB 2017

Quest’anno, grazie al suggerimento del responsabile di un’azienda multinazionale dove ho realizzato alcune attività di sviluppo, ho letto un libro sulla negoziazione che si chiama “Ottenere di più. Come potete negoziare per avere successo nel lavoro e nella vita” di Stuart Diamond.

Ottenere di più

Mi sono sempre occupato di negoziazione. Considerate che il primo corso che ho progettato risale al 2004 (ero ancora in nel gruppo di training di Pfizer :)).  Non mi aspettavo di potermi ancora stupire leggendo tecniche di negoziazione. Invece, questo libro, seppur scritto in modo molto americano (gli esempi e i concetti vengono ripetuti diverse volte… secondo il mio personale punto di vista… Troppe :)), è riuscito a darmi alcune pillole che credo porterò con me nelle prossime negoziazioni e nelle prossime attività di sviluppo dei talenti negoziali.

Visto che non credo nel caso, ho pensato che fosse un segno averlo tra le mani proprio a pochi mesi dal Experiential Training Barcamp 08 2017. E con questa convinzione, ho iniziato a riflettere su quali apprendimenti del libro mi sarebbe piaciuto condividere.

Dopo diverse titubanze, ho avuto una sorta di “insight“. Se il barcamp è un luogo dove si condividono i talenti individuali e/o di gruppo, perché non creare un percorso che possa amplificare i nostri talenti in negoziazione?

L’ineguaglianza premia

Con questo spirito da “Talent Explorer”, ho ideato una semplice scheda che potesse guidare questo “Dialogo col Talento”. Lo scopo che avevo in mente, quando l’ho prodotta, era quello di passare dall’idea di un talento forte, talmente evidente da non essere messo in discussione né da se stessi, né da altri, molto spesso alla base di performance eccellenti, a quella di un’abbondanza di talenti, magari singolarmente poco evidenti e pertanto poco notiziabili, ma che visti insieme possono determinare, se utilizzati  al momento giusto, performance eccellenti.

Ovviamente, con il mio perfetto tempismo, la scheda è stata realizzata in treno attraverso il contributo di tutti i miei compagni di viaggio (grazie Furio, Ambrogio, Umberto, Alessandro). Grazie ai loro feedback (particolarmente apprezzato quello di Furio), ho potuto “vedere” format del workshop e convincermi a realizzarlo.

Nelle due edizioni che ho realizzato, ho fatto dividere il gruppo a coppie e ho chiesto a ogni coppia di organizzare una breve intervista seguendo il percorso di domande che trovate qui di seguito:

Ineguaglianza premia

Scheda “Ineguaglianza premia”

La striscia vuota rappresenta, per così dire, la domanda fantasma. Una domanda che compare alla fine del workshop come per magia e serve proprio per svelare perché l’ineguaglianza premia.

Conclusioni

La forza del barcamp, come non smetto mai di sottolineare, sono le persone che vi partecipano. I workshop lanciano degli strumenti. Poi la dinamica prodotta dai partecipanti è il vero valore. Così è stato anche all’interno della mia ora e un quarto. I partecipanti hanno scambiato con generosità i loro talenti. Di scambio in scambio, l’attenzione e la coesione delle persone cambiava sensibilmente.

Dopo un inizio non sempre fatto di apertura (in un’ora e un quarto concedere i propri pensieri all’altro non è propriamente facile e quando ci troviamo in gruppi dove non ci si conosce e magari anche il tipo di lavoro non è simile, le differenze creano piccole barriere che possono allontanare), il solo parlare dei propri talenti, condividerli attraverso degli esempi, esplorarli nel proprio lavoro, e nella propria vita personale, ha prodotto sorrisi, commozione, abbracci  e una sensazione di strana energia che stupisce perché costruita dal solo atto di dialogare parlando dei propri e altrui talenti.

Ne usciamo così con la sensazione di essere ricchi di infinite possibilità. Sapere di avere più talenti infatti arricchisce. Sapere che non serve essere infinitamente speciale per poter dichiarare un talento, ci libera dalle catene di dover dimostrare dei talenti per poterli dichiarare. Questo aspetto non esclude il fatto che ci sarà sempre qualcuno più portato di noi in qualcosa, ma ci rende liberi di trovare i nostri talenti per competere a nostro modo magari nello stesso ambito.

Sono felice di aver condiviso tutto questo insieme a persone che ogni anno ritrovo volentieri. Ringrazio i miei compagni di viaggio che mi hanno fatto piangere dalle risate (il solo video di “Pijamocela con karma” fa capire di cosa parlo: clicca qui.

Ringrazio Niuko e IALT per aver patrocinato per l’ennesima volta un evento magico (il premio Olivetti ha colto nel segno) e infine ringrazio Sandro Cacciatori per l’accoglienza che la Comunità San Francesco è in grado di regalarci ogni volta (siete fantastici!!!!!).

Fabio

Post scriptum

Dimenticavo… Ma alla fin fine… perché l’ineguaglianza premia? Chiunque non avesse colto la risposta all’interno del post (e volesse magari sapere la domanda fantasma), può tranquillamente chiedere a coloro che hanno partecipato al workshop, ai miei compagni di viaggio e a me mandandomi una mail o un messaggio su facebook 🙂

#Connectance.net #ExperientialTraining

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