Essere originali – cosa possiamo trarre da personalità fuori dal comune – Adam Grant

Essere originali – cosa possiamo trarre da personalità fuori dal comune – Adam GrantEssere originali

Ti è mai capitato di sentirti fuori dal coro? 

Come fai a stimolare la tua originalità?

Secondo te, si può scegliere di essere originali? Se sì, come ci possiamo allenare?

Introduzione

Oggi, vorrei portarvi all’interno di un libro che mi ha fatto capire, ancora di più, quanto la Regione Veneto sia avanti rispetto ad altre Regioni. È stata premiata per aver centrato gli obiettivi prefissati dall’Unione Europea per il programma operativo 2014-2020 del Fondo Sociale Europeo, meritando così una premialità del 6%: 46 milioni di euro in più. Saranno ovviamente investiti in formazione, istruzione e lavoro. Triplo “Wow!!!!”

La cosa stupefacente è che ne abbiamo fatto parte. Maieutike, insieme a BYE e Connectance. Abbiamo lavorato sull’innovazione sociale. Un tema che ha bisogno di una sensibilità verso tematiche sociali e verso una mentalità innovativa. Questo secondo aspetto serve per produrre idee originali. Adam Grant entra nel mio Ipad quasi per caso, ma riesce fin da subito a farsi notare e leggere tutto d’un fiato, personaggio dopo personaggio.

Ma chi è Adam Grant?

Autore statunitense, meno di 40 anni, professore di comportamento organizzativo alla Business School dell’Università della Pennsylvania. È considerato uno dei 50 maggiori pensatori del 2015 (http://thinkers50. com), e si trova nella classifica dei migliori docenti di Management al mondo.

Così tanto per far crescere le aspettative sul libro di cui vi voglio parlare. 😊

Il suo secondo libro, “Essere originali, come gli anticonformisti cambiano il mondo” (Hoepli) mi ha confermato le sue incredibili capacità di individuare modelli virtuosi di comportamento innovativo e di condividerli unendo semplicità e precisione.

Adam Grant parte dalla vita di persone originali per instillare in noi il dubbio che la genialità non sia solo contenuta nei cromosomi. Ossia, nelle molecole che compongono il nostro DNA.

È convinto che, al di là della pasta di cui siamo fatti, sia determinante seguire delle regole e metterci impegno per esser creativi.

Come dice anche Bruce Lipton nel libro “Biologia delle credenze”, tutto dipende da come ci alimentiamo. Cibo? Non solo. Gli esseri umani si cibano anche delle esperienze che fanno, degli ambienti che abitano, delle persone che frequentano. Tutto è cibo per il nostro corpo e genera conseguenze su di noi.

Bacchetta magica

Originalità, un meccanismo quasi magico

È strano pensare che il modo di pensare, gli ambienti, le emozioni possano modificare la riproduzione delle cellule. Eppure, gli studi sull’epigenetica danno ragione a Adam Grant.

Vuoi essere creativo?

Cibati per diventarlo. Datti la possibilità di esserlo. Mettiti nella migliore condizione per esserlo. Non sono slogan. Anche se potrebbe sembrare.

È quel che esce dagli studi scientifici di cui parla Adam Grant ed è anche quello che possiamo trarre dalle analisi fatte dagli scienziati esperti di fisica quantistica ed epigenetica.

Per comprendere meglio l’argomento, forse, è importante capire cosa intendiamo per originalità. Adam Grant non si nasconde. Fin dalle prime pagine, ci mostra la sua idea di originalità.

Parla di generazione di idee nuove e out of the box, unite all’impegno nel portarle a termine.

Incomprensione delle idee

Le idee originali hanno, però, un problema. Solitamente, più sono originali più sono difficili da far capire. Perché? Proprio perché sono originali, perché partono da punti di vista totalmente diversi dai normali paradigmi.

Ogni idea, quando di dimostra realmente disruptive, sfida le ortodossie. Disintegra i presupposti dei “normaliragionamenti. E tutto ciò anche se … potrebbe portare dei miglioramenti sostanziali alla vita delle persone che la potrebbero usare.

Come potete immaginare, affrontare questo tema non è immediato. Per questa ragione, Adam Grant prende tre punti di osservazione:

  • La gestione del rischio e dell’incertezza
  • I falsi miti delle persone originali
  • L’allenamento alla ribellione consapevole

La gestione del rischio e dell’incertezza

Generare idee implica assumersi dei rischi e gestire l’incertezza. Essere originali non significa avere idee giuste, funzionali, in ogni momento. Originalità e funzionalità, insieme. Non facile immediato. L’unico modo per aumentare la probabilità che ciò accada è allenarci a buttar fuori tante idee, senza giudizio.

Per definizione, le nuove idee sono piene di incertezza e serve affinare col tempo le proprie capacità di produrne e riconoscerne il valore. Anche perché … Lanciarsi su idee sbagliate oppure scartare quelle buone è ciò che dobbiamo evitare. Tra l’altro i più cattivi nel valutare le idee siamo noi stessi.

Ma quando ne abbiamo trovata una, che dobbiamo fare?

Comunicarla in modo efficace e creare alleanze con persone disponibili a coglierne il valore.

Pensare come leonardo

I falsi miti delle persone originali secondo Adam Grant

Leonardo da Vinci, Catering manager

Adam Grant sceglie poi di far cadere alcuni falsi miti. Anche Leonardo da Vinci ha fallito. E diverse volte. Ma questo aspetto è poco raccontato. Per cui tutti associano al personaggio Leonardo l’idea della perfezione. Leonardo, invece, ebbe degli insuccessi.

Ad esempio, un giorno decise di organizzare un matrimonio. Lo immaginavate?

Se non avete letto il libro di Michael GelbPensare come Leonardo”, probabilmente no. Una coppia di sposi lo scelse come organizzatore del banchetto nuziale. Era un abile artigiano e un ottimo inventore. Questo ne faceva sicuramente un’ottima scelta. 😊

Probabilmente, gli sposi non avevano previsto che avesse deciso di organizzare il pranzo in modo innovativo. Scelse, infatti, di organizzarlo da solo. Lui e il cuoco.

E il servizio al tavolo?

“Non c’è problema” era il pensiero di Leonardo da Vinci. Aveva realizzato un ottimo sistema di carrucole e rulli che permetteva a un tapis roulant, in stile ristorante giapponese, di portare, senza fatica alcuna, i piatti ai tavoli dei commensali. Tutto senza l’ausilio di nessun cameriere. Risparmio ed efficienza. Wow!

Peccato che … Il sistema si inceppò e Leonardo si trovò a servire da solo ai tavoli, facendo imbestialire la coppia che l’aveva scelto come ristoratore per quella indimenticabile occasione. E, non solo per aver detto sì sull’altare 😊

In primis

Dopo aver sfatato l’idea dell’inventore infallibile, Adam Grant va oltre. E si dedica ad un altro mito. Essere primi nel fare le cose è sempre meglio.

Negli studi di economia, si dice sempre che bisogna trovare un vantaggio competitivo distintivo. Essere primi nell’attuazione di una novità sembra ovvio possa essere correlato a ottimi ritorni sull’investimento.

Peccato che la statistica non confermi sempre questa impressione.

Inaspettatamente, alcuni dei più grandi successi creativi e iniziative di cambiamento nella storia hanno le loro radici nel rinvio. La tendenza a posticipare ritardando l’uso di una nuova tecnologia in attesa di un momento propizio può aiutare gli imprenditori a costruire aziende che durano.

Perché?

Perché il mercato non sempre è pronto. Perché, magari, la tecnologia non è ancora stabile e il servizio rischia di essere sotto gli standard di qualità necessari. Perché è la fretta non ci ha fatto vedere potenziali utilizzi del prodotto, dell’innovazione, più utili. Perché comunichiamo in modo poco efficace.

Ricordiamoci, quindi, di intercettare i “giusti” momenti delle idee. Le alleanze con chi non la pensa come noi può essere un vantaggio incredibile nel definire i momenti opportuni.

L’allenamento alla ribellione consapevole

Adam Grant, poi, si concentra su un aspetto molto importante anche per me.

Come si può allenare la capacità di essere originale? Sia in casa che al lavoro possiamo mantenere alto il livello di originalità?

Adam Grant, per rispondere, prende in esame il modo con cui alimentare l’originalità nei bambini, spiegando come i genitori, i fratelli maggiori e tutti i modelli di riferimento plasmano le tendenze alla ribellione di ognuno di noi.

Nella maggior parte dei casi i primogeniti hanno minore probabilità di essere creativi. I genitori sono riusciti a renderli più ordinati, più bravi a scuola, più ligi ai doveri. Ma allo stesso tempo hanno tolto loro alcune capacità di mettere in dubbio gli assunti. Hanno ricevuto troppe attenzioni e troppe attese.

I secondi figli, subendo meno attenzioni, possono liberare maggiormente questa parte del potenziale di originalità. Non significa permettere tutto. Non dire mai di no. Significa prendere decisioni, anche imponendole, ove necessario, ma favorendo la legittimità dell’espressione di idee, anche conflittuali.

Significa creare una cultura che premi la possibilità di espressione del dissenso. Una sorta di conflitto costruttivo, da cui deriva la sensazione che sia la discussione a generare le scelte e il buon senso di una sola parte, quella genitoriale, normalmente la più forte. Anche se oggi in parte la dinamica è cambiata.

Partendo da questo punto di osservazione, analizza come i leader possano incoraggiare opinioni dissenzienti, in grado di favorire lo sviluppo dell’originalità.

Scopre che le aziende dove i leader lasciano i dipendenti esprimere apertamente le proprie idee, anche totalmente opposte alle proprie, i risultati in termini di innovazione sono totalmente differenti e generano successi più durevoli.

Ottimismo e pessimismo nelle rivoluzioni tiepide

Il libro si chiude con alcune riflessioni sulle emozioni che facilitano e/o ostacolano l’originalità. Per esempio, cita un gruppo di 25enni, appartenenti al gruppo “Otpor!”. Un team capace di superare la paura di Milosevic e la sensazione di essere troppo soli.

Trovarono le risorse emotive per rovesciare il suo governo, realizzando un simbolo che rappresentasse in modo non violento e tiepido il loro dissenso. Una semplice immagine che avrebbero diffuso dappertutto.

Un modo semplice e leggero, troppo debole per essere punibile, ma carico di significati in modo da insediarsi nel cervello di tutti. Anche delle persone tendenzialmente spaventate e poco coraggiose.

Pugno di Optor

Con questa azione, le persone si trovarono a lottare quasi senza accorgersene, scoprendosi ottimisti nel pensare di potercela fare. Chi li avrebbe dovuti bloccare sul nascere, non ha avuto possibilità di intervenire in tempo. Ecco come rendere le rivoluzioni a piccole dosi possa essere la chiave originale del successo.

 

In un’altra situazione, un avvocato, Lewis Pugh, ha deciso di far crescere l’attenzione del mondo verso il tema dei cambiamenti climatici, affrontando una sfida all’apparenza impossibile.  Nuotare nelle acque gelate (0°)del Polo Nord, percorrendo un percorso della durata di venti minuti.

Lewis aveva una particolare capacità di alzare la sua temperatura corporea che gli permetteva di resistere anche a basse temperature. Il Polo Nord gli faceva impressione. Durante la sua prima prova, 5 min, si sentì male e la paura lo bloccò, facendolo quasi desistere. La sua normale calma sembrava essersi dissolta.

Per questa ragione, dovette affrontare una situazione nuova. Era convinto di potercela fare, ma allo stesso tempo, si era accorto di avere più dubbi del solito sulle scelte da fare per portare avanti la sfida. Quella paura lo spaventava, ma allo stesso tempo lo incuriosiva.

Aveva come l’impressione che quel pessimismo lo facesse riflettere meglio sulla sfida e sugli elementi da tenere a bada e se assecondata nei momenti di preparazione gli garantiva un grande competenza previsionale. Questo passaggio lo energizzava come non si sarebbe mai aspettato.

Mentre l’ottimismo riusciva a dargli maggiore freschezza nel pre gara. Secondo Adam Grant, questi esempi costituiscono la prova che non sempre mantenere la calma è il modo migliore per gestire l’ansia. Anzi la rabbia non va trattenuta e anche il pessimismo può essere talvolta più energizzante dell’ottimismo.

Conclusioni

Conclusioni mie, originali secondo Adam Grant 🙂

In definitiva, le persone originali sono quelle che spingono ad andare avanti. Ciò che colpisce maggiormente l’autore è che le esperienze interiori vissute da queste persone non sono diverse da quelle di chi non riesce a produrre cambiamenti così epocali.

Tutti provano la stessa paura e hanno gli stessi dubbi. Sono a tutti gli effetti esseri umani.

Quindi, cosa li distingue da coloro che non riescono a generare idee e trasformazioni originali?

Queste persone sanno come agire, come motivarsi. Alternando momenti di pessimismo costruttivo, utile, ad esempio, quando bisogna prevedere cose che potrebbero andare male a momenti di ottimismo, utile quando bisogna decidere di agire.

Qui di seguito, vi elenco alcune delle regole consigliate da Adam Grant per alimentare la propria originalità.

  1. Generare e riconoscere le idee originali: come direbbe Castaneda … ogni tanto bisogna fare un agguato alle proprie abitudini e seguire percorsi mai sperimentati.
    • Mettere in dubbio le impostazioni predefinite:
    • Immergetevi in un nuovo ambiente
    • Procrastinate in modo strategico
  2. Dar voce alle idee originali e promuoverle: comunicare le idee a se stessi e agli altri aumenta la possibilità di trovare l’insight giusto
    • Bilanciate il portafoglio rischi
    • Calatevi nei panni del nemico
    • Organizzate una «giornata degli opposti»: la diversità premia e gli opposti sono per antonomasia la diversità più potente
  3. Gestire le emozioni: senza emozioni è impossibile vivere, figuriamoci fare cose originali 😊
    • Motivatevi in modo diverso quando siete convinti e quando siete incerti: a volte serve pensare in modo ottimista, altre volte è utile l’opposto.
    • Non cercate di calmarvi: distraetevi pensando a qualcosa di divertente
    • Concentratevi sulla vittima, non sul colpevole: la persona che ha subito un torto genera compassione e tristezza, allontanandoci dalla rabbia e da emozioni che possono essere in quel momento meno utili.

Chiudo con un sentito grazie a Adam Grant per avermi fatto sentire maggiormente compreso. A volte, quando penso fuori dagli schemi e dico cose fuori dal contesto, mi sento un po’ strambo. Mi sento nudo e mi vergogno.

Oggi, quando mi ricapiterà di sentirmi così, penserò solo di aver fatto un ulteriore passo verso la mia personale originalità e sarà felice di condividerla con chi ha voglia di navigare un punto di vista diverso dal proprio.

Chiaramente, spero di incontrare tanti opposti con cui condividere idee folli, magari non applicabili, ma pur sempre semi per possibili futuri insight.

Fabio

#Connectance #BYE #maieutike #LearningBySharing

PS Per chi non lo sapesse il progetto a cui abbiamo partecipato è stato totalmente finanziato all’interno del bando “1249-0001-718-2018 – FASE PER VOLARE – rif. DGR 718/2018 FSE VENETO”. Colgo l’occasione per ringraziare i partner Umana Forma e Infinite Area e tutti gli splendidi corsisti!

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