Quali sono secondo voi gli ingredienti che permettono il successo in una qualunque iniziativa?
Quante volte preparazione e organizzazione ci hanno dato la possibilità di vincere sfide dure?
Cosa alimenta una passione infinita che regala energie anche davanti a brusche battute d’arresto?
Introduzione
Avere successo. Ottenere vittorie. Raggiungere risultati. Spesso le persone che incontro si domandano quale sia la differenza tra le coloro che ci riescono e quelle che, invece, non ce la fanno.
Non credo che esista una risposta in assoluto, ma andando a sbirciare nelle vite di chi ha trasformato i propri sogni in realtà qualche lezione, spunto, possiamo trarlo. O almeno questo è il mio desiderio quando incontro qualcuno che è riuscito nella vita (professionale o personale) 🙂
La scorsa settimana ho organizzato, insieme al mio team (un fantastico grazie ad Ambrogio Scognamiglio, sotto in foto, Valerio Boni e a tutti gli attori e formatori per l’impegno e il supporto che mi avete dato) e in collaborazione con un’agenzia di comunicazione, il lancio di un prodotto. Per una serie di affinità con il concept dell’evento, abbiamo deciso di invitare a parlare Guido Martinetti, che insieme a Federico GROM ha fondato la catena di gelaterie GROM nel 2003.
Lo scopo del suo intervento era quello di ispirare il gruppo di persone presenti, alimentando la loro energia attraverso la condivisione degli ingredienti chiave del loro successo, del successo dell’azienda GROM e di ciascun loro store.
Una chiara proposta di valore (di successo)
Cosa ha permesso a GROM di diventare un successo internazionale?
Nel 2003, Guido Martinetti è un enologo e non un imprenditore (nemmeno Federico Grom lo era ancora). Tra l’altro non conosce nemmeno il mondo del gelato, perché, nella realtà, ama il vino e le coltivazioni di uva. Ama la terra e tutti gli ingredienti che da essa scaturiscono. Ed è proprio la passione per la terra a far riflettere Guido e Federico.
Le trasformazioni nel settore del gelato avevano cambiato lo spirito di chi lo produceva e il gusto non era più quello del “gelato come una volta” (oggi payoff del logo di GROM). A quel punto nella loro testa nacque un interrogativo che li guidò per tutta la fase di analisi di fattibilità iniziale.
Era possibile ritornare a utilizzare gli antichi ingredienti di una volta e riportare gli antichi sapori nei coni degli amanti del gelato?
Secondo Guido, sì. Lo studio dei prodotti gli dava ragione. Era possibile, con un po’ di impegno, selezionare le materie prime, evitare le sostanze nocive (per quanto comode e funzionali alla presentazione dei prodotti ahimè :)) e produrre del gelato con dosi che avrebbero permesso di tornare indietro nel tempo. Al tempo in cui il gelato era naturale, sano e genuino.
Ecco la nascita del gelato come una volta.
Ingredienti del successo
In realtà, Guido Martinetti e il suo caso di successo erano già nella mia mente da un po’. Mi avevano entrambi toccato le corde manageriali quando li avevo visti in TV. Mi colpì la semplicità con cui ogni elemento, ogni particolare, ogni sfumatura, prendeva forma nella descrizione di Guido:
- Il Territorio e le sue proprietà: un grande attaccamento (consapevolezza del valore) alle radici della nostra terra (in principio il Piemonte, in seguito tutta Italia)
- Il Talento delle persone (loro in primis, ma anche di tutti i manager che hanno scelto di sperimentare la via del successo di GROM)
- Il Team come fattore chiave per servire “il gelato come una volta” permettendo ai clienti di vivere il momento del gelato come un rito (se osservate con un po’ di attenzione la modalità con cui vi servono il cono o la coppetta, rimarrete stupiti della cura con cui interpretano ogni gesto)
Esiste una definizione di Fiducia (mix tra Scuola Europea di Coaching e Six Seconds) che personalmente amo. Per costruire fiducia servono alcuni ingredienti speciali. La fiducia è come un tavolo fatto di 3 gambe:
- La prima gamba è fatta di preparazione e competenza
- La seconda di affidabilità e coerenza
- La terza di sincerità e trasparenza
Il tavolo non può però reggere se non viene poggiato su un terreno che lo sostiene con forza. Il terreno è la cura dell’altro. La nostra capacità di avere attenzione per la persona.
Tutti questi elementi per me sono all’interno di quanto ho ascoltato nelle parole di GROM.
Il fattore X del successo
Per mantenere vivi questi fattori e generare fiducia, per far sì che si amalgamino e che tirino fuori, come un terreno ricco di sostanze nutrienti, le proprietà organolettiche, Guido ha dimostrato altri ulteriori elementi che personalmente penso facciano parte del successo: l’umiltà e la vulnerabilità.
Ad esempio, uno dei concetti che mi è rimasto impresso è stato:
“le persone potranno dirmi tranquillamente che il mio gelato non è buono. Si tratta di un loro diritto. Il gusto è qualcosa di magico, è fatto di mille elementi e non riusciamo sempre a coglierli tutti. La nostra reazione davanti a una critica sarà quella di chiedere consiglio per migliorare e cercare sempre di più di generare qualità e soddisfare sempre più gusti. Quello invece che non mi aspetto è che possano criticarci per il rigore con cui scegliamo le materie prime, con cui le misceliamo nelle nostre preparazioni, con cui serviamo i nostri prodotti. Anche se oggi siamo parte di un’azienda molto più grande, questa cura del dettaglio e questo rigore fanno ancora parte di noi e del nostro DNA”
In conclusione
L’esperienza di Guido Martinetti mi aiuta a rappresentare in modo efficace ciò che descrivo nei miei corsi come un’ottima visione imprenditoria, fatta di strategia di valore (per i clienti, per i dipendenti, per tutti coloro che ruotano attorno all’azienda), organizzazione chiara e definita, operatività condivisa con criteri di successo noti a tutti e talenti al servizio dell’azienda.
Spiegare l’Organizational Vital Signs (linea OVS), il modello dell’intelligenza emotiva applicato alle organizzazioni, non sempre mi viene facile. Rappresentarlo con casi di successo mi viene meglio e mi piace anche di più. Una parte dei miei racconti è frutto di esperienze lette su libri (meno male che esistono!!). Un’altra parte è figlia degli incontri che la mia vita professionale mi ha permesso di fare.
Grazie Guido per aver condiviso con noi la tua esperienza e averci raccontato “il gelato come una volta” e averci fatto conoscere la bellezza che sta all’interno di “un imprenditore come una volta”.
Fabio
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