Quando la passione fa la differenza: l’intelligenza emozionale nel Google Elevator

Apertura Elevator

Hai mai fatto parte di percorso di crescita tecnica e manageriale?

Ti sei mai domandato come fanno le agenzie di marketing a sviluppare servizi così all’avanguardia?

Ti sei mai chiesto quanto conti la passione nel lavoro e nella capacità di trasformare il proprio business per cogliere le opportunità di mercato?

Introduzione

“Oooohhh Yeah!”, lancio di cappelli, urla divertite ed entusiaste. Si è chiuso un capitolo di 6 mesi. 40 agenzie, 40 e più persone. Tantissime competenze. Incredibile coraggio. Voglia di crescere e sviluppare le proprie potenzialità e quelle della propria agenzia. Vi avrei voluto mostrare la bellezza dei loro sguardi. La forza del loro lancio del cappello. Un lancio rappresentativo, quasi un razzo che porterà questo gruppo, ogni singola agenzia, al TOP.

Questo è l’augurio ed è anche il motivo per cui le persone si sono “sbattute”. Forse non è un termine proprio tecnico, ma rappresenta bene quel che ho visto.

Persone che, pur funzionando bene, lavorando già sodo e raggiungendo ottimi risultati, hanno deciso di investire il loro tempo nel proprio empowerment. Nel combattere il proprio “status quo” e nel mettersi realmente in gioco.

Perché l’hanno fatto se già raggiungevano risultati ottimi?

Elevator - GooglePerché far parte di un percorso come il Google Elevator

Ci sono tante ragioni per iniziare percorsi di formazione. Da un lato esiste, l’importanza di chi l’organizza e si fa garante della qualità. Qui il vero motore (a questo punto, non solo di ricerca 😊) era una certa Google e la sua bellissima sede Milanese, nel moderno e accogliente quartiere “Isola”.

Ma non basta sapere che una cosa è organizzata bene e in un bellissimo posto. Chi è abituato a produrre azioni e risultati nel proprio tempo, fa fatica a togliersi dall’attività quotidiana.

A meno che non gli si proponga qualcosa di pratico e in parte anche divertente (se mi seguite da più di un articolo, siete certamente consapevoli di quanto sia legato all’intelligenza emotiva che risiede nel potere del divertimento e negli effetti benefici della risata).

Praticità o teoria?

Chiunque abbia fatto parte di questo viaggio, dal primo incontro con il mio collega Yuri, Linda e me, ha messo in chiaro cosa non avrebbero voluto. Tanta teoria e poca pratica.

Tra l’altro è un ritornello che chi fa formazione conosce alquanto bene. Io credo che sia un effetto normale, comune e prevedibile. La formazione scolastica ci ha insegnato gli effetti della teoria distaccata dalla pratica. Non funziona per nulla. Il mondo del lavoro ci ha insegnato la pratica distaccata dalla teoria e per quanto sembri funzionare meglio, non permette di fare salti quantici di apprendimento. E a lungo andare non dà grandi risultati.

Cosa può funzionare allora?

Percepisco l’apprendimento come un film, in cui ci sono due personaggi, una splendida, vivace emozionale donna (o uno splendido, vivace e emozionale uomo) e un gentile, preparato e organizzato uomo (o una gentile, preparata e organizzata donna), capaci insieme di produrre una danza e delle evoluzioni mozza fiato. Nessuno dei due sarebbe nulla se non ci fosse l’altra parte.

La teoria senza la pratica, la pratica senza teoria non possono vivere. L’una è ossigeno dell’altra. Insieme si amano e si odiano. La teoria non riesce sempre a spiegare tutta la pratica e la pratica non riesce a evolvere senza un po’ di teoria.

Chi sa farle comunicare è capace di liberare quello che James Hillman chiama l’arte di “liberare il potenziale nascosto”.

Ma non basta nemmeno questo. Nemmeno un’aula con un buon mix tra questi due elementi fa totalmente la differenza.

Ponte sul futuro

Il ponte sul futuro e la messa a terra

Un viaggio nel cambiamento passa per l’attivazione di una fiamma. La fiamma della passione. La fiamma dell’energia, la fiamma della curiosità e della disponibilità di mettere in dubbio anche ciò che oggi funziona e trasformarsi non per rispondere solamente ai bisogni di oggi, ma per essere pronti e preparati al futuro.

Stay hungry and stay foolish” sosteneva a Stanford Steve Jobs nel 2005.

Oggi, grazie o a causa (libertà di interpretazione che lascio a chi legge) della velocità con cui viaggiano le informazioni, con cui cambiano i sistemi, con cui evolvono le situazioni, ci sono sempre più scenari cangianti. Nulla è per sempre. È la nostra bravura nel surfare riconoscendo i trend di cambiamento, sapendone sfruttare le potenzialità e opportunità o gestendone gli impatti pericolosi a farci fare la differenza.

Investire sulle proprie capacità e competenze e su quelle dei propri collaboratori significa proprio essere pronti sempre. E in qualunque campo.

La formazione, il coaching sono l’allenamento. È come andare in palestra. Servono per iniziare a cambiare. Ma non sono certo i luoghi dove il cambiamento avviene. La trasformazione si realizza, quando la persona nella sua realtà quotidiana mette in pratica tutto ciò che ha appreso e sedimentato. Quando supera lo scetticismo costruttivo, che ogni persona deve avere quando affronta l’inizio di un percorso, e finalmente libera la sua energia e il proprio potenziale.

Congratulazioni

Celebration day

Quando si realizza un celebration day si festeggia da un lato il primo successo, l’aver terminato un percorso. In 6 mesi, tante cose cambiano e già qualche elemento ha avuto la propria metamorfosi. Può essere una nuova idea creativa, un nuovo modello di business, una nuova competenza, un nuovo approccio alla selezione dei propri collaboratori. I cambiamenti cominciano in modo repentino e fanno sentire i propri effetti dal principio.

Dall’altro lato, si festeggia l’inizio della vita reale. La nuova barca appena costruita è in mare e il marinaio, ora, ha necessità di abituarsi alle nuove misure. Alle nuove distanze. Ai nuovi strumenti. Tante cose vanno provate, testate. I limiti vanno raggiunti e poi superati.

Magari non ci sarà ogni volta un celebration day ufficiale che sancirà queste vittorie. Ma ci saranno le persone che con il loro coraggio sentiranno nascere dentro la felicità di aver utilizzato la propria motivazione e passione per raggiungere qualcosa di grande. La percezione di potercela fare con le proprie risorse sempre.

Grazie mille per le emozioni che avete condiviso. È grazie a quel che avete fatto e che continuerete a fare che il mio lavoro rimarrà speciale e prezioso. E questo credo sia proprio un bell’esempio di investimento sull’intelligenza emozionale.

Grazie Google per il coraggio che dimostri nell’essere esempio di continua trasformazione e di continui investimenti sul fattore persona.

Fabio

#Connectance #LearningBySharing #FormazioneEsperienziale

 

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