Eppure cadiamo felici – Arte di vivere e parole possibili

Eppure cadiamo felici – arte di vivere e parole possibili

Ti ricordi l’amore adolescenziale? Il cuore che batte talmente forte da aver paura che esca?

Ti succede mai di non avere una parola per descrivere in modo preciso quel che stai provando?

Ti capita di provare a condividere con qualcuno un pensiero, un sentimento, un’emozione e di non riuscire a farlo, perché, per chi ti ascolta, è più facile credere alla versione più convenzionale?

abbraccio affettuoso cwtch

Il mondo di Gioia

Komorebi, iktsuarpok, mamihlapinatapai, won, luftmensch, verschlimmbessern, hoppípolla, trepverter, jayus, desenrascanço, a-un, schnapsidee, balikwas…

Ecco il mondo all’interno del quale vive Gioia Spada. È una collezionista seriale di parole. Italiane? No, di tutto il mondo. Ogni lingua, in modo differente, per Gioia è capace di cogliere l’attimo, la frazione di un momento e descriverlo utilizzando un solo vocabolo.

La parola gallese “cwtch” potrebbe essere tradotta in italiano con il termine abbraccio. Ma non sarebbe una traduzione perfetta, perché non ci stiamo riferendo a un abbraccio qualunque, parliamo di un abbraccio affettuoso che diventa un luogo dove sentirsi al sicuro. Un abbraccio speciale, di quelli rari.

Il nome Gioia, indossato dalla protagonista, sembra un vero ossimoro. Gioia è tutt’altro che felice. La vita non è stata benevola, le ha messo di fronte, in 17 anni, relazioni familiari pessime fatte di litigi violenti, e rapporti sociali inesistenti.

Si sente un pesce fuor d’acqua. Produce pensieri e vive emozioni che la sua famiglia non è in grado di comprendere e che nessuno dei suoi coetanei è capace di interpretare. Sembra un numero primo. Un numero che si relaziona solo con se stesso.

Così, si butta a capofitto all’interno di se stessa e lascia che Tonia, un’amica speciale e un gatto, entrambi personaggi immaginari, le facciano compagnia in attesa di capire meglio perché la sua vita sembra una retta parallela rispetto a tutto il mondo che la circonda.

 

Gioia Spada - Le cuffie per il mondo

Un posto nel mondo

L’esistenza è strana. Quando meno te l’aspetti, bussa alla porta qualcosa o qualcuno che ti stravolge il punto di vista. Comprendi, in pochi attimi, che gli occhiali che avevi indossato fino a un momento prima per interpretare ciò che ti accadeva non sono più adatti, non funzionano più a dovere.

La tua percezione delle cose è cambiata e ora ti servono altri occhi per mettere insieme i pezzi del puzzle che hai di fronte.

Balikwas, una parola tagalog menzionata ne “Le tre del mattino”, rappresenta bene quel che succede a Gioia una sera di fine inverno. Scappa di casa, dopo essere stata spettatrice dell’ennesima lite dei genitori. Corre come non ci fosse un domani e si ritrova in una parte della città che non aveva mai visto.

Si ritrova in un bar dall’insegna rotta, semi abbandonato. Tutto sembra vuoto, eccetto per la presenza di uno strano ragazzo che gioca a freccette nascosto dal cappuccio della felpa. Dice di chiamarsi Lo. Forse il fatto che anch’egli sembri un numero primo, le consente di lasciarsi avvicinare.

Il piglio giocoso e attento di Lo, fa provare a Gioia, per la prima volta, la presenza di qualcuno che non la giudica e che è in grado di comprendere il suo mondo. La sua solitudine scompare e lascia il posto al battito del cuore.

Così, Gioia Spada vive così il suo “balikwas”, “salta all’improvviso in un’altra situazione, si sorprende a cambiare il proprio punto di vista, vedendo tutto ciò che la riguarda in modo diverso e nuovo”. Per quanto la sua vita non sia effettivamente cambiata, il seme del cambiamento ha iniziato a entrare nel suo terreno.

Eppure cadiamo felici intestazione

La danza della trasformazione

Il viaggio che li vedrà danzare non sarà semplice. Ci vorrà tanta curiosità, pazienza, coraggio. Come in ogni storia che si rispetti, esiste un aiutante, una sorta di mentore. Il professor Bove. L’insegnante di filosofia. Una figura che assomiglia in modo incredibile a Socrate.

Filosofia significa letteralmente amante della conoscenza. E il professor Bove grazie alle sue lezioni, spesso e volentieri esperienziali, illumina la strada di Gioia in diversi momenti.

Quando Gioia si trova in difficoltà, infatti, il professore spunta come dal nulla e la fa riflettere chiedendole sempre “ha delle domande per me, oggi?”, oppure raccontandole un aneddoto, fornendole una citazione. Tutti elementi capaci di generare in lei un nuovo flusso di coscienza.

Nel coaching, questo momento di salto di coscienza amiamo chiamarlo “break”. Un momento di rottura che consente a chi lo prova di rompere un proprio punto di vista e rielaborarne uno nuovo, più ricco anche solo per il fatto che è … Nuovo e diverso 😊

MacGyver

Momenti di Desenrascanço

Cambiare i punti di vista è un’arte difficile da allenare, perché l’ingrediente madre è la disponibilità a investire del tempo per guardare oltre quel che è noto.

Significa dedicare tempo a esplorare mondi possibili diversi dai nostri e attendere che di tanto in tanto ci siano momenti di scoperta. Non sempre ce ne rendiamo conto, ma accadono più spesso di quanto ci sembri.

Altre volte, invece, viviamo dei momenti di illuminazione, di cambio di prospettiva, quando stiamo affrontando sotto stress situazioni difficili da risolvere. In questi momenti, Gioia ci direbbe che siamo stati colti dal “Desenrascanço”. In lingua portoghese, descrive la capacità d’improvvisare una soluzione velocemente.

Cintura nera di problem solving

Una “cintura nera” di “Desenrascanço” potrebbe essere MacGyver. Per chi non se lo ricordasse, Angus MacGyver era il protagonista della serie omonima, divenuta famosa negli anni 80. Nella sua attività di agente segreto, si metteva, spesso, in grossi guai.

Ancora mi ricordo di una puntata in cui, per uscire da una stanza frigorifera dove era stato rinchiuso a forza, canalizza dell’acqua dentro la serratura della porta d’ingresso e lascia che il freddo la ghiacci.

La trasformazione da stato liquido a stato solido provoca un aumento del volume che fa scardinare la serratura.

MacGyver non lo dice, ma questo fenomeno fisico viene chiamato “Crioclastismo” ed è uno dei motivi per cui le strade delle città più fredde possono vedere formarsi diverse buche.

Anche Gioia, nell’arco di tutta la storia, pur non essendo un agente segreto, affronta sfide, all’interno delle quali deve mettere insieme i pezzi in poco tempo per poter scegliere cosa fare.

Ogni pezzo del puzzle che trova un suo giusto incastro le ritorna una sensazione di maggiore efficacia personale, un po’ come se poco alla volta trovasse un proprio posto nel mondo. Quest’ultimo le sembra sempre meno straniero e, poco alla volta, espande la sua area di sviluppo prossimale, scoprendosi una donna forte, emotiva e resiliente.

La speranza di un Mamihlapinatapai

Eppure cadiamo felici” per me è un inno alla scoperta di se stessi. Tutti abbiamo bisogno di entrare in contatto con la nostra essenza. Dentro di noi spesso convivono più parti e uno dei più importanti percorsi di ricerca è proprio quello di farle ritornare in contatto.

Mi sono ritrovato leggendo adolescente. Ho risentito la forza del cuore che cerca di sfondare le costole per buttarsi addosso all’altra metà, appena scoperta. Mi ha fatto risentire la dolcezza dei momenti in cui l’insicurezza ti lascia imbambolato.

Quei momenti in cui siamo di fronte a qualcuno e vorremmo dire o fare qualcosa, ma nutriamo la speranza che sia l’altro a fare il primo passo.

Gioia descriverebbe questa intensissima sensazione attraverso un termine codificato dagli abitanti della terra del fuoco in lingua Yamana: “Mamihlapinatapai”.

Grazie Enrico Galiano per avermi ricordato quanto sia importante il linguaggio che utilizziamo per generare mondi possibili per noi e per le persone a cui vogliamo bene.

Ringrazio Gioia Spada per l’intensità con cui mi ha fatto ricordare quanto può essere difficile l’adolescenza. Quando passano gli anni è facile scordarsi la sua devastante irruenza.

Auguro una buona lettura a tutti coloro che decideranno di conoscere Gioia Spada e cadere con lei felici.

Fabio

#Connectance #LearningBySharing # IntelligenzaEmotiva #Parole

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *